Negli ultimi anni il riscaldamento a pavimento a pannelli radianti o brevemente riscaldamento a pavimento è stato uno dei benefit offerti dai costruttori come sinonimo di alta qualità costruttiva, edificio ecologico, edificio a bassi consumi, ecc.
Ma questa tecnologia relativamente recente corrisponde davvero ad un vero risparmio energetico?
Anche se quella in figura ti appare come una tubazione appoggiata su una base di Lego, vediamo di scoprire (in modo un po' più serio) i pro e i contro in relazione al risparmio energetico che si vuole ottenere per il proprio immobile, soprattutto se da riqualificare.
È fuori discussione che un riscaldamento a pavimento permetta:
1. alta efficienza energetica se abbinato al giusto impianto di generazione del calore (caldaia a condensazione, solare termico, geotermico, pompe di calore, caldaie a pellet, combinazioni di questi)
2. massima flessibilità di disporre la superficie radiante anche in quegli ambienti dove solitamente è più difficile distribuire il calore (si pensi anche ad una soffitta, in cui è possibile predisporre l'impianto anche sulle superfici inclinate)
3. maggiori possibilità progettuali per un architetto all'interno dell'appartamento, in quanto si permette di liberare spazi altrimenti non utilizzabili con i caloriferi tradizionali
4. di non avere limitazioni nella posa di qualsiasi tipo di rivestimento
Ma siamo sicuri che vada bene sempre e comunque?
Ed in caso di una riqualificazione energetica, c'è la necessità di “qualche accorgimento” progettuale? È necessario tener conto di altri fattori?
Alta efficienza energetica del singolo impianto o dell'intero sistema?
Mentre i tradizionali impianti termici lavorano con acqua in mandata agli elementi radianti, tipicamente i termosifoni, a temperature intorno ai 70/80 °C, gli impianti termici a basse temperature lavorano con acqua che circola nelle tubature a circa 40°C.
È quindi ovvio che questa differenza di temperatura, se anche e qualora non sapessi nulla di termodinamica, ti deve far pensare immediatamente che la prima tipologia di impianti richiede maggiore energia e quindi maggiori costi di esercizio.
Tutto semplice e palese. A questo punto, se non ci hai mai riflettuto prima, starai pensando questo:
“ma allora per dimezzare i costi energetici basta sostituire la vecchia caldaia, installare l'impianto di distribuzione a pavimento, ed il gioco è fatto!”
Neanche per sogno!
Rifletti su questa cosa: se l'immobile che stai acquistando è nuovo di pacca e di recente costruzione, è stato già concepito in modo da avere un involucro sufficientemente coibentato. E quindi la necessità di fornire calorie agli ambienti interni è ridotta.
Ho specificato “di recente costruzione” perché ancora oggi puoi comprare immobili di nuova costruzione, ma che sono rimasti invenduti dal 2007, magari, costruiti senza le restrizioni delle più recenti normative in campo di risparmio energetico.
Ma torniamo a noi...
Se invece la tua idea è quella di ristrutturare profondamente il tuo immobile, magari procedere proprio con una riqualificazione energetica in modo da sfruttare anche gli incentivi fiscali del 65%, non puoi pensare di fare una banale sostituzione della vecchia caldaia e dell'impianto di distribuzione per dimezzare o comunque diminuire i consumi di energia.
Non puoi intanto perché fare un riscaldamento a pavimento comporta un lavoro importante sui solai, devi rispettare le altezze interne (non inferiori ai 270 cm a lavori ultimati) e senza un parere di un esperto, quanto meno di uno strutturista, non è il caso di avventurarsi in operazioni non pianificate.
Se poi abiti in una casa singola o affiancata, ma comunque una casa indipendente, in cui hai diverse superfici non coibentate a dovere, la dispersione del calore può essere notevole.
Se già non ha senso riscaldare ambienti che disperdono velocemente il calore verso l'esterno, a maggior ragione non ha senso riscaldarli con un impianto che funziona a più bassa temperatura e che quindi fornisce meno calorie agli ambienti interni.
E allora non c'è possibilità di migliorare gli impianti?
Ovviamente c'è sempre la possibilità non solo di migliorare gli impianti e di renderli più efficienti, mediante una sostituzione integrale o parziale degli stessi con dispositivi tecnologicamente più evoluti ed efficaci, ma di migliorare tutta la situazione del sistema involucro-impianti.
È proprio questo l'obiettivo che devi sempre avere in mente.
Non devi diventare un esperto di massetti fluidi, di tubi capillari, di collettori, di polietilene, ecc. Lascia che questo lavoro lo facciano gli esperti, i tecnici della ditta. Del resto se in questo blog evito come la peste di entrare nei dettagli tecnici, un motivo ci sarà!
La contabilità la affidi ad un commercialista o passi le notti a studiare come fare per fare i compiti in autonomia? E quando hai un problema alla tua FIAT Duna, vai da uno specialista o ti armi di pinza e martello per tentare di ridare vita all'ultimo modello rimasto in circolazione? Ok, non hai una Fiat Duna... meno male.
Scherzi a parte, se vuoi ottenere un vero risparmio energetico, affidati prima ad un progettista del risparmio energetico specializzato in riqualificazione energetica. Ti serve una figura che possa pianificarti tutti gli interventi a te davvero utili. Forse la tua casa è energeticamente in condizioni peggiori dell'ultima Fiat Duna rimasta in circolazione.
Tieni presente, poi, che un rivenditore o installatore ha sempre una visione ridotta del problema. La ditta produttrice o installatrice di caldaie ha tutto l'interesse a venderti il suo impianto di riscaldamento come il migliore sul mercato, quello che ti risolverà ogni problema. Ma è davvero così?
L'ottimizzazione per ottenere una casa davvero a basso consumo deve passare attraverso analisi, redazione degli obiettivi, budget di spesa, programmi e progettazione integrata.
Il riscaldamento a pavimento è un'ottimo “strumento” per centrare il tuo obiettivo energetico
Cosa intendo per strumento? Un impianto caldaia a condensazione + riscaldamento a pavimento, ad esempio, può essere un ottimo strumento per realizzare e finalizzare gli obiettivi prefissati. E in questo senso è molto utile lavorare con una ditta seria e con tecnici preparati e non improvvisati.
Abituati a pensare in questo modo. Abituati a individuare gli obiettivi e poi a selezionare gli strumenti.
Per fare un parallelo, se devi fare un viaggio, devi scegliere il mezzo più opportuno in base al tragitto e alla distanza da percorrere. Dovrai prima fissare un obiettivo (andare da Padova a New York), verificare il budget e poi pianificare con quale mezzo muoverti (in auto o in pullman fino all'aeroporto di Venezia e poi in aereo).
Non ti occorre conoscere come funziona un aereo. A te interessa arrivare comodamente a destinazione!
Allora pensa quale deve essere la tua destinazione energetica: quali benefici vuoi che abbia la tua casa da ristrutturare? A quale livello di comfort ambisci?
Solo in quest'ottica potrai riqualificare globalmente il tuo immobile e utilizzare un valido mezzo come l'impianto radiante a pavimento per ottimizzare e rendere più efficienti i consumi energetici.
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Le scrivo per avere qualche idea rispetto all idea di ristrutturare una vecchia casa colonica anni 30 ancora intera e soggetta a vincoli paesaggistici.
La casa è priva di furnitura gas ed abbastanza fresca d'estate al piano terra, meno al secondo.
Durantae l'inverno si usano sufe a legna nei ari locali provvisti di canna fumaria. Attualmente si usa solo nel week end ma ci piacerebbe abitarla abitualmente.lo stato e pressoché originale dell epoca, Il budget e di circa 30/40 mila euro .
i vincoli paesaggistici di solito riguardano l'esterno dell'edificio, meno gli interni. Quindi il mio consiglio è di valutare una ristrutturazione del fabbricato che tenga conto del confort, pensando ad ammodernare gli ambienti, gli impianti, le finiture partendo da un concetto generale di ottenere un ambiente confortevole e, perchè no, che consumi di meno.
Se il budget dovesse dimostrarsi non sufficiente, valuti una ristrutturazione a step. http://www.lauracoppo.it/la-ristrutturazione/ristrutturazione-parziale-2-vantaggi-e-6-svantaggi-di-rimodernare-la-casa-un-pezzo-alla-volta
Grazie a te, Livio, e... continua a seguirmi!