Ecco perché l'attestato di prestazione energetica (APE) non costerà più 30 euro (dal 1 Ottobre 2015)

Il nuovo Attestato di Prestazione Energetica introduce 4 classi + NZEB Prima di leggere questo articolo, faccio una doverosa premessa: sono completamente fuori dal “business” degli Attestati di Prestazione Energetica. Detto in parole povere, sono anni che non rilascio certificazioni energetiche se non in seguito a veri e propri lavori di riqualificazione energetica.

Lo so, per molti colleghi è stata una manna dal cielo, data la crisi. Non li biasimo per questo. Ognuno è responsabile delle proprie azioni... e deve mettere il piatto a tavola per i propri figli.

La mia è stata una scelta diversa.

Non mi interessa (e non mi ha mai fatto venire l'acquolina in bocca) infatti guadagnare dai 30 ai 200 (o poco più) euro per dirti che la tua casa è un colabrodo, ossia che ha inutili sprechi di energia ed è altamente inefficiente e poco confortevole.

Il mio lavoro è trovare adeguate soluzioni per migliorare (come già successo, anche fino al 93%!) le prestazioni energetiche ed il comfort abitativo della tua casa, non prenderti soldi per dirti che la casa “non funziona”.

Questo lo sai già da te.

Ma nonostante questo, si sono mossi negli ultimi anni molti geometri, architetti e ingegneri, o anche società, che hanno cercato di far quadrare i conti con certificati “un tanto al chilo”.

Lo scopo dell’attestato energetico dovrebbe essere quello di dare una fotografia delle caratteristiche termiche dell’edificio, in modo da poter comparare (anche in fase di acquisto o di scelta per l’affitto) edifici simili.

 

In realtà fino ad oggi l’uso che se ne è fatto dell'APE è stato principalmente quello di ottemperare ad un obbligo di legge, perché l'attestato è stato reso obbligatorio per effettuare un rogito o per siglare un contratto di affitto.

Di fatto non è stato mai possibile tramite l’APE capire fino in fondo se un edificio era effettivamente meglio di un altro, poiché l’APE non dava queste informazioni.

 

L'Attestato di prestazione energetica è stato spesso redatto senza una visita da parte del tecnico. Venivano venduti appunto, come detto, “un tanto al chilo”, ossia a costi irrisori, su siti tipo Groupon.

In pratica c'è stata una vera e propria mercificazione di questo strumento. Del tutto inutile.

Non te la faccio lunga, ho già scritto in proposito, e se vuoi, puoi leggere anche questo articolo in cui parlo dell'inutilità della certificazione energetica o APE, come poi è stato ribattezzato.

C'è una grande differenza tra una fotografia della realtà (un APE) e un progetto energetico (una diagnosi energetica). Spero che leggendo questo blog tu abbia colto questa differenza.

Sembra però che finalmente qualcosa stia cambiando anche nella sostanza, non solo nel nome.

Il 26 giugno 2015 è stata aggiornata la normativa di riferimento degli attestati di prestazioni energetiche (APE). La notizia è già abbondantemente circolata, blog e riviste online di settore ne hanno già riportato i contenuti (anche se non sempre comprensibili per i NON addetti ai lavori).

Comunque, non solo è stato aggiornato il modo con cui l’attestato viene redatto, ma sono stati anche meglio precisati i termini con cui si descrivono gli interventi e i requisiti tecnici.

Vediamo nel dettaglio i pro e contro di questa modifica di legge, che sembra cambiare in meglio il mondo delle Certificazioni energetiche. Il mio tentativo è quello di spiegarti cosa cambia per te, in meglio e in peggio.

 

In cosa consiste il Nuovo Decreto 2015 sugli Attestati di Prestazione Energetica 

Si tratta di un insieme di tre regolamenti emanati dal Ministero dello Sviluppo Economico, in attuazione alla precedente legge D.L. 63/2013:

  1. Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici
  2. Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
  3. Schemi e modalità di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell'applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici.

Lo so, hai ragione. Scritto così è cinese.

Quello che devi sapere è che vengono introdotte nuove modalità di calcolo delle prestazioni energetiche, finalmente in linea con la Direttiva Europea 31/2010 e soprattutto vengono introdotti i parametri per la definizione degli edifici a energia quasi zero (di questi ne parlerò a breve in articoli a sé stanti).

Sarà più difficile improvvisare o inventare dati.

In pratica non si potranno più fare gli attestati di prestazione energetica senza un sopralluogo, un'analisi seria dell'edificio, una redazione degli attestati stessi secondo linee guida finalmente nazionali (prima del primo ottobre 2015 ogni regione faceva "il bello ed il cattivo tempo").

 

Cosa è rimasto uguale (cosa si è salvato del vecchio APE)

Il quadro normativo non viene cambiato del tutto. La legge 10/91 e il DPR 412/93 restano valide per quanto riguarda i criteri generali e i requisiti della prestazione energetica per la progettazione degli edifici e per la progettazione e installazione degli impianti.

L’attestato dovrà sempre essere redatto da un soggetto certificatore abilitato, come descritto dal DPR 75/2013.

Su questo ci sarebbe da discutere, visto che non esiste un vero e proprio albo dei certificatori e quindi molti si improvvisano, pur occupandosi di altro, ad arrotondare con qualche APE.

Rimane confermato anche il Decreto MSE del 10/2/2014 e l’obbligo di allegare il libretto di impianto.

 

Che cosa è cambiato (le novità che ti interessano del nuovo Attestato di Prestazione Energetica)

 Finalmente siamo entrati in attuazione della direttiva europea (faccio a meno di torturarti con tutti i numeri con cui si individuano le normative). Come a dire… “siamo in ritardo, ma ora diamoci una mossa!”

È stato finalmente creato un sistema di banca dati nazionale, chiamato SIAPE. Questo con l’intenzione di creare una interoperabilità con i sistemi informativi nazionali e regionali ed in particolare con i catasti regionali degli impianti termici (DPR 74/2013).

Le classi energetiche non sono più solo 7, ma bensì 10! Sono arrivate le classi A1, A2, A3 e A4, ed in più c’è la possibilità di barrare una casella per gli edifici ad energia quasi zero (NZEB).

Questi ultimi sono gli edifici che fin da subito seguono parametri molto più restrittivi a livello costruttivo, che nel caso di edifici residenziali rispettano sia i requisiti al 2021 che l’obbligo di integrazione di fonti rinnovabili secondo il DL 28/2011.

Viene introdotto il concetto di edificio di riferimento e viene concentrata l’attenzione sulla prestazione globale non rinnovabile: sarà quest’indice a dare indicazione della classe energetica.

L’introduzione di questa modifica è DAVVERO IMPORTANTE, perché lo strumento dell’attestato dovrebbe aiutare a capire quanto consuma ma anche quanto inquina il nostro edificio. Le energie rinnovabili ci devono essere, ma se ci sono non contribuiscono al miglioramento della classe energetica.

Chissà che finalmente passi il concetto che riqualificare energeticamente la propria casa (con lo scopo di ottenere il massimo comfort abitativo) non vuol dire cambiare solo la caldaia!

Si valuta sia il fabbisogno invernale che quello estivo. Già introdotta nella precedente modifica del sistema di calcolo dal 2 ottobre 2014, da qualche anno ormai si è capito che i consumi critici sono sempre più legati al periodo di raffrescamento, oltre che a quello di riscaldamento. Quindi finalmente si è data la giusta importanza alla diminuzione degli sprechi e nel periodo estivo. Anche se mancano poi le linee guida su come costruire o ristrutturare correttamente...

Un'altra novità consiste nell’uso di una grafica maggiormente intuitiva con l’uso di “faccine” per valutare la qualità dell’involucro nella stagione estiva e in quella invernale. Tutto ciò ad esempio è utile ad un signore di 80 anni che faccia fatica a comprendere il testo scritto, anche se banale in ambito di valutazione tecnica.

Ci sono due procedure di calcolo diverse, con delle semplificazioni per edifici di modesta qualità rispetto al calcolo da produrre per i nuovi edifici. Questo con l’intento dichiarato di ridurre i costi per gli Ape di edifici esistenti e vecchi (finalmente!).

Una nota su questo argomento: esisteva fino al 28 dicembre 2012 la possibilità di autocertificare un immobile in classe G, dichiarando che era un edificio ad alti consumi, a costo nullo. Da quel momento in poi è stato introdotto l’APE obbligatorio, ma di fatto si è aperto il mercato degli APE a 30 euro o poco più, fittizi e di fatto inutili.

Le procedure e i metodi di calcolo vengono standardizzati sul territorio nazionale e in particolare si prevede una modifica sostanziale, con l’introduzione di un edificio di riferimento, che a parità di geometria abbia caratteristiche standardizzate. Questo servirà a poter incasellare la classe energetica dell’edificio reale con un comune elemento di comparazione, un edificio “tipo”, a garanzia dei proprietari degli immobili per i quali finalmente sembra essere possibile effettuare un confronto.

Questo sarà uno strumento da utilizzare anche per eventuali controlli, previsti a campione con un massimo del 2% degli attestati presentati, con particolare attenzione a quelli per edifici di nuova costruzione. Entro il 31/03 di ogni anno verranno implementati i dati nel SIAPE, al fine di avere una situazione aggiornata.

È stato introdotto l’obbligo di almeno un sopralluogo del fabbricato da certificare.

Va sottolineato il fatto che il nuovo decreto non parla solo di APE, ma introduce anche altri argomenti di cui parleremo in altri articoli.

  • Viene introdotta la diagnosi energetica obbligatoria nei casi di ristrutturazione o, per edifici di grandi dimensioni o di usi diversi dal residenziale, di impianti di potenza superiore ai 100 kW.
  • Sono cambiate inoltre le definizioni e i parametri di riferimento per i requisiti di legge degli edifici, nei casi di ristrutturazione e per tutti gli interventi edilizi.

 

E quindi, perché i certificati energetici (APE) non costeranno più 30 euro?

In passato si è molto parlato della vendita di attestati di prestazione energetica a costi bassissimi, alcune volte venduti addirittura online su siti dove acquistare buoni sconto, tipo Groupon.

Ma davvero qualcuno crede che è possibile ottenere un lavoro minimamente serio a questo prezzo?

Cioè... speri che un tecnico esca per un sopralluogo (con tutto il tempo e la spesa necessari), rilevi un edificio con tutto il tempo e l’accuratezza necessari, rientri in studio e inserisca i dati del tuo edificio in un software apposito (sapendolo usare!), impiegandoci diverse ore, e tutto questo al costo di una pizza per due persone?

In passato è successo, anche se ho sempre trovato la cosa assurda. Ritengo che da ora in avanti ci sarà un cambio di rotta generale.

  • Innanzitutto, come detto, è stato introdotto il sopralluogo obbligatorio: questo servirà a rilevare l’edificio, a raccogliere tutte le informazioni ed eseguire specifici controlli sulle componenti dell’edificio.
  • È prevista anche la raccolta di una serie di documenti sull’edificio, che potrà anche venire fornita dai proprietari in caso di edificio esistente, ma che sarà richiesta al Comune in caso di edificio nuovo.
  • Il sopralluogo ha anche la funzione di verifica della corrispondenza di questa documentazione a ciò che è stato effettivamente realizzato (sia per edifici esistenti che di nuova costruzione) .
  • Oltre al fatto che verrà istituito un archivio dei costi medi degli APE che saranno quindi di riferimento, saranno introdotte specifiche sanzioni per disincentivare in modo netto i finti certificati (e buttar fuori i finti certificatori!).

Nel tentativo che questo nuovo APE riesca a fornire finalmente informazioni utili ai proprietari... 

 

Per tutto il resto, se vuoi ottenere risultati certi e abitare in una casa davvero confortevole con bassi consumi, affidati ad un consulente esperto specializzato.

Il certificato rimane sempre la ciliegina sulla torta. Ma se poi la torta non ce l'hai, a cosa ti serve la ciliegina? wink  

 

Commenti  
Gent. Architetto
Stiamo costruendo una casa che da capitolato firmato nel luglio 2015 dovrà essere in classe energetica B. Il progetto è stato presentato in ottobre al comune.
Ora il progettista dice che, essendo cambiata la normativa, la casa probabilmente sarà in classe C.
Nella mia estrema ignoranza penso che il capitolato dovrebbe essere rispettato....
Sono forse troppo ottimista?
Grazie.
Salve Maria Laura,

la questione delicata. Voi e la ditta costruttrice avete firmato un contratto che vi impegna:
1- solo per ottenere una Classe B come unico parametro
2- avete un capitolato descrittivo dove sono indicati precisamente materiali e spessori, particolari costruttivi, ecc.. che descrivono l'opera prevista da contratto?

Nel caso 1, il costruttore dovrà adeguarsi e adattare il lavoro al fine di ottenere la classe B, come da nuova normativa; Nel caso 2, invece, vengono descritte le opere contenute nel contratto, il cambio di normativa è successivo, quindi difficile far prevalere le proprie ragioni dal punto di vista legale.

Il mio suggerimento è di approfondire la questione dal punto di vista legale e contrattuale (non ho letto il contratto,le mie sono dunque solo ipotesi...) e nel caso non rinunciare a costruire una Classe B (sarebbe un'occasione persa, non crede?) e magari trovare un accordo con il costruttore per implementare gli spessori e le caratteristiche tecniche dei materiali contenuti nel contratto.
La ringrazio molto per la risposta. Il nostro è il secondo caso, abbiamo già parlato col costruttore ed abbiamo pattuito che saranno modificati alcuni spessori consentendo di avere una classe B.
Buonasera, ho costruito una casa nuova vorrei sapere se il certificato Ape deve redigerlo un tecnico estraneo ai professionisti che hanno partecipato alla stesura dei documenti (legge 10, ecc.) oppure può stenderlo anche il termotecnico che ha fatto la legge 10.Grazie.
Salve Massimo,

l' Ape deve essere redatto da un tecnico estraneo alla proprietà, alla progettazione o alla realizzazione dell'edificio.
pienamente d'accordo con te dovrebbe esserci l'albo ed il certificato re dovrebbe avere termocamera, termoflussimetro, e test tenuta aria blow door allora 1500€ sarebbero adeguate per un certificato serio comparabile ecc.
Gentile Arch. Laura,
Pare che finalmente si dia una stretta alle furbizie.
Speriamo siano utili questi nuovi regolamenti.
Cordialmente
Mauro
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