Continuo a ricevere moltissime email (ma anche commenti sul blog) in cui mi viene chiesto se una determinata soluzione possa essere migliore di un'altra relativamente all'isolamento delle pareti della propria casa.
Mi vengono sottoposte soluzioni di isolamento:
- create con le informazioni reperite su internet
- proposte da altro professionista
- proposte da ditte
La mia risposta è sempre la stessa. E lo sarà anche per il prossimo futuro.
Non è un modo per eludere le domande, né un modo elegante per non voler fornire consulenza gratuitamente. Dico davvero: non esiste una soluzione di isolamento che possa esser ritenuta la migliore in assoluto, che si possa fare "su carta" senza analizzare le caratteristiche specifiche dell'immobile.
In questo articolo spero di poter spiegare meglio “del perché” questa risposta sarà sempre uguale.
La perdita di energia (calore) attraverso le pareti rappresenta circa un terzo di tutta l'energia sprecata in un edificio. Il problema è ancora più sentito se si considerano:
- l'aumento dei costi energetici
- il recepimento delle normative europee che prevedono standard più elevati relativamente ai consumi energetici
L'isolamento delle pareti dall'interno
Come già descritto in precedenti articoli, l'isolamento dall'esterno non è sempre possibile. Ad esempio se l'edificio è un bene vincolato, se non c'è spazio per procedere ad un sistema a cappotto esterno, se il condominio non è d'accordo a isolare tutto l'involucro dall'esterno, l'unica alternativa è quella di isolare dall'interno.
Quindi quali sono le cose fondamentali da considerare affinché questo tipo di operazione venga eseguita bene e non generi problemi in futuro?
Vediamone alcune.
Spessore dello strato di isolamento
Maggiore è lo spessore, maggiore è l'isolamento. Questa sarebbe una banalità, se non fosse che l'aumento di spessore ad un certo punto può dare un più basso beneficio, secondo la legge dei rendimenti decrescenti, tenendo conto della maggior perdita di spazio e dei maggiori costi.
Lo spessore ottimale varia quindi a seconda della situazione, diciamo tra i 10 e 100 millimetri. Ora tu starai pensando:
“Bene! 5 cm di spessore del materiale X sono perfetti, perché rientrano nel range che l'architetto Coppo ha dato sul suo blog”.
Invece no. Per il tuo caso specifico, se il muro ha determinati problemi o una particolare stratigrafia, potrebbero essere insufficiente. Ma ti dirò di più.
Lo spessore è anche scelto in funzione dei materiali, dell'umidità degli ambienti, del modo di vivere la casa, ecc.
Continua a leggere e forse capirai qualcosa in più.
Materiali e Prodotti
In molti casi alcuni prodotti si sono praticamente identificati con i materiali. Un po' come Nutella è sinonimo di crema alla nocciola spalmabile. La scelta però è quella di non fare pubblicità ad alcuna azienda pubblicamente. Ovviamente in fase di consulenza privata indico un prodotto piuttosto che un altro, in base a certe caratteristiche.
Parliamo allora in generale di materiali. Diversi materiali hanno diversi valori di isolamento (conducibilità termica), proprietà di “gestione” dell'umidità (il modo in cui assorbono o smaltiscono umidità e condensa), diversi costi e diverse modalità (e tempi) di applicazione .
Gli aerogel sono materiali dalle proprietà altamente isolanti e trovano diverse applicazioni, tra cui la più tipica in edilizia è l'isolamento delle finestre.
Tra i materiali di miglior qualità (considerando anche l'aspetto salubrità) ci sono quelli naturali, tra cui cito la fibra di legno, la canapa, il sughero, i calciosilicati. Buoni isolanti sarebbero anche i pannelli in schiuma rigida, tipo l'EPS, ma io non li consiglio, salvo situazioni particolari.
Tipicamente i materiali naturali sono un po' più costosi.
Nella maggior parte dei casi lo strato isolante è rifinito verso l'interno della casa con cartongesso. Il solo isolamento con del cartongesso, come qualcuno mi ha chiesto, non la reputo una buona soluzione, a maggior ragione se ha fori di aerazione (ma chi vi suggerisce queste soluzioni?)
Capacità di “gestione” dell'umidità
I materiali isolanti sono:
- igroscopici, ossia assorbono e rilasciano vapore acqueo
- idrofobi, ossia il vapore acqueo si condensa e forma goccioline sullo strato isolante
In base alla struttura, alcuni materiali permettono al vapor d'acqua di passare attraverso, altri sono invece a celle chiuse (sono ottenuti tramite l'espansione del materiale, e le cellule contengono un'elevata quantità d'aria ferma senza essere però collegate tra di loro).
Un materiale igroscopico a umidità diffusa come la fibra di legno consente ad una parete di gestire il passaggio di umidità ed è spesso una buona soluzione lì dove è necessario regolare l'umidità o dove c'è la pietra porosa e malte di calce.
I materiali a umidità diffusa idrofobici, come la lana minerale, avranno bisogno di una barriera al vapore separata che porta rischi aggiuntivi a causa della sua vulnerabilità.
Non voglio dilungarmi qui sulle caratteristiche di ogni singolo materiale, anche perché si potrebbero scrivere libri sui dettagli tecnici e i campi di applicazione.
Come vedi, però, è fondamentale decidere quale strategia è più appropriata per il tuo appartamento e quale materiale si adotta meglio per “gestire l'umidità” o escludere completamente l'acqua (sotto forma di vapore e condensa).
I ponti termici
Un'altra considerazione importante è sui ponti termici.
Ci sono purtroppo delle piccole aree di muro, come ad esempio in corrispondenza di una finestra, che spesso in fase esecutiva vengono erroneamente trascurate, magari perché ritenute difficili da isolare dalla ditta che hai interpellato e a cui hai chiesto il preventivo.
In inverno, con il freddo, l'umidità degli ambienti può andare a formare condensa e generare muffe o danni alla parete proprio in corrispondenza di queste aree tralasciate. Esistono ovviamente delle metodologie da applicare specificamente per questi elementi più fastidiosi da trattare.
I ponti termici sono spesso trascurati o proprio non considerati dalle ditte che ti presentano il preventivo. E invece saranno il tuo tallone d'Achille...
Servizi connessi
Per servizi si intende la presenza di tubi di cablaggio, idraulici e gas che o entrano attraverso il muro o corrono lungo le pareti. La tenuta all’aria in corrispondenza dei "servizi di penetrazione" è di primaria importanza.
È importante considerare e pianificare come tubi idraulici e del gas, nonché fili elettrici potranno essere accessibili in futuro. Vanno calcolati anche "i rischi" che potrebbero crearsi lasciandoli sul lato freddo dell'isolamento. Per questi motivi è solitamente meglio spostarli sul lato interno dell'isolamento, ma tutto va visto in relazione alla struttura specifica.
Massa termica
Questo è un concetto spesso frainteso. Nel nostro clima, la massa trmica è importante per il raffrescamento, e non per il riscaldamento. Con edifici tradizionali (per esempio quelli che hanno bisogno di isolamento delle pareti interne), i guadagni solari in estate sono in genere a partire dalla radiazione che penetra attraverso le finestre.
I rischi di surriscaldamento possono quindi essere gestiti generalmente con strategie di ombreggiatura sensibili, per esempio chiudendo le persiane delle finestre a sud durante i giorni caldi.
Riassumendo, cosa ti deve restare in testa di questo articolo?
Ci sono alcune cose a cui pensare quando si tratta di isolamento delle pareti interne ed è importante ricordare che ciò che ben si presta all'isolamento di un edificio o di un piccolo appartamento non può soddisfare al 100% un altro.
Oltre tutto ci sono, come visto, diversi materiali e diverse strategie di risoluzione di un problema. E non è nemmeno secondario il fattore economico.
Ora, se vuoi isolare la tua casa nel miglior modo possibile, tenendo conto anche del budget a disposizione, è meglio sparare alla cieca e adottare una soluzione solo in base ai consigli reperiti su internet, o affidare la pianificazione e la progettazione ad un esperto?
Vale sempre la pena fare una ricerca su internet. Informati, ma soprattutto per capire chi può essere la persona ideale a cui affidare l'isolamento dei muri della tua casa.
Affidarsi alla consulenza di un esperto ridurrà rapidamente tutte le opzioni di scelta, in modo da valutare la soluzione migliore (o eventualmente un'alternativa valida). E tu potrai dedicare il tuo tempo alle cose che più preferisci...
PS: Se hai bisogno di ristrutturare e riqualificare energeticamente la tua casa attraverso un progetto organico e strutturato, contattami. Se hai bisogno di chiarimenti riguardo a quanto qui scritto, inserisci pure un commento qui sotto. Ma per favore, non chiedermi se la soluzione che ti ha proposto la tua ditta è corretta o meno, perché sei hai letto attentamente l'articolo, non sono in grado di dirtelo se non attraverso un'analisi/diagnosi dello stato di fatto.
Commenti
ogni intervento va dimensionato e valutato, a partire dallo studio dello stato di fatto e degli specifici problemi dell'edificio. Quindi non esprimo giudizio alcuno sull'intervento.
In linea generale l'isolamento va posizionato in modo più esteso e continuo possibile. La invito a leggere l'articolo specifico sull'argomento:
http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/la-tua-casa-e-in-salute-la-mappa-dei-ponti-termici-non-ti-porta-al-tesoro
Saluti Laura
La ringrazio anticipatamentne.
Davide
Tale edificio è in muratura continua in pietra con spessori che variano dai 65-80cm.
Ho scelto di isolare dall'interno poichè ho vari problemi:
- L'edificio è di tre piani e il piano seminterrato è controterra al di sotto di una piazza;
- L'edificio ha i soli lati liberi N e S , ai lati E ed O, vi sono due edifici adiacenti;
- Presenta un portale in pietra e modanature in pietra e cornici da conservare.
Per questo ho optato per un isolamento dall'interno con areogel 3 cm.
L'attacco a terra l'ho progettato realizzando al di sopra di un platea armata (x ovviare ai problemi strutturali), degli igloo e al di sopra il riscaldamento a pavimento.
Ho solo dei dubbi circa l'isolamento dall'interno, avendo delle volte e al fine di allungare il più possibile il percorso fatto dalle dispersioni termiche, posso far rigirare l'arerogel(1CM) all'interno delle volte?
l'intervento che descrive è davvero molto particolare, deve essere progettato in ogni dettaglio.
Lavorare l'aerogel su superfici tonde, non credo sia possibile ma non sono nelle condizioni comunque di esprimere un giudizio su questo caso specifico.
in inverno non abitata internamente la temperatura va a 5-8 gradi sopra 0 di notte forse anche meno con umidita' misurata da 30 a 50 %
puo' darmi un suggerimento di cosa posso fare evitando problemi?
grazie
Un intervento di isolamento interno va sempre progettato, per evitare iproprio problemindi condensa o interventi errati.
a maggior ragione in un immobile che subisce tali diverse condizioni interne.
saluti Laura
sono capitata per caso sul suo sito cercando infornazioni riguardanti l'isolamento termico e acustico...
Ho deciso, così, di farle questa domanda.
Abito in una casetta terra cielo molto vecchia degli anni '30, acquista nel 2005. Per motivi di denaro, non potei far fare lavori importanti, quindi feci rifare solo l'impianto elettrico ed idraulico. nuovi. La casa a pareti portanti ed inoltre non ha isolamento... L'anno scorso ho subito un'alluvione ritrovandomi 2 metri di acqua in casa... Qusta non ha neanche le fondamenta e nel risistemarla un poco abbiamo visto che nell'intonaco c'è sabbia... Ho problemi di umidità e di mura bagnate fredde per capillarità. Inoltre le pareti presentano forme di vegetazione salina..
Dovrò decidere se fare un cappotto interno o esterno..
A suo avviso un cappotto esterno può ovviare al problema di capillarità oltre che all'umidità?
purtroppo credo di no, il cappotto non risolve i problemi di risalita per capillaritá. Anzi, le raccomando di intervenire ad un risanamento profondo prima di procedere ad applicare sopra qualsiasi matiale.
Saluti Laura
lo so che mi ripeto, ma ogni situazione specifica, ed in particolare la sua che ha caratteristiche così particolari (una stanza larga 1,80 mt è un problema) va valutata e studiata.
Ha già fatto un intervento, spendendo dei soldi e non risolvendo un problema, non credo sia opportuno procedere raccogliendo consigli su internet.
Grazie mille!
ogni situazione, ed in particolare la sua, richiede una valutazione e uno studio specifico.
Le consiglio di leggere questo articolo che tratta l'argomento dell'isolamento: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/cosa-succede-quando-metti-una-barriera-al-vapore-nel-muro-della-tua-casa
Grazie per il suo prezioso aiuto
il concetto di isolare dall'esterno è motivato da diverse ragioni:
- sentire meno freddo in casa
- risparmiare sulle spese di riscaldamento
- eliminare problemi di muffa e di condense interne.
Se invece di fare un intervento globale lo si fa parziale (sia esso di una sola parete che di una sola fascia) riesce a intervenire sul primo di questi punti magari, ma non sugli ultimi due.
Se ha deciso di abitare il solo piano terra, pensa di fare l'isolamento a tutto perimetro e sopra non è riscaldato, potrebbe anche andare. Attenzione però in questi casi, sarebbe meglio fare un'analisi dei ponti termici.
Saluti. Laura
ogni situazione, ed in particolare la sua, richiede una valutazione e uno studio specifico.
Le consiglio di leggere questo articolo che tratta l'argomento dell'isolamento del tetto: http://www.lauracoppo.it/la-ristrutturazione/isolamento-del-tetto
ho una cantina con due lati interrati, uno esposto a nord (in pietra) ed uno confinante con casa, il tetto è una terrazza ricoperta solo da una gettata sopra due strati di guaina, il soffitto è costituito solo dalle pignatte e dai travetti in cemento.
succede che in inverno mi si crea condensa sui travetti in cemento del solaio.ho pensato di rivestire il soffitto con pannelli di polistirolo, pensa che cosi elimino cosi la condensa?
Antonio
l'isolamento dall'interno va sempre progettato sulla situazione specifica.
La condensa si crea per le temperature superficiali interne fredde e per l'alta concentrazione di umidità. I due parametri vanno considerati entrambi per risolvere il problema.
basarsi sulle opinioni o i consigli non assicura di risolvere il problema.
Gli interventi, perché siano risolutivi di un problema come il suo, devono essere progettati.
Luogo: pianura torinese. Freddo d'inverno, caldo e umido d'estate.
Grazie.
il tipo di intervento che descrive non porta "in automatico" a non avere ponti termici. Anzi.
Per la scelta del materiale, del tipo di spessore, del tipo di inetrvento è richiesta una progettazione specifica.
qui si danno solo informazioni di carattere generale, i casi singoli ed in particolare il suo richiedono una analisi specifica.
Se io le dessi una risposta "tanto per dire qualcosa", e poi l'intervento si rivelasse inutile, di chi sarebbe la colpa? :)
se non ci sono vincoli particolari, se non è una facciata decorata, se non ci sono rivestimenti o mattoni a afaccia a vista, il mio consiglio è quello di valutare la strada del cappotto esterno.
L'isolamento interno presenta criticità che, a ben guardare, non le farebbero risparmiare tanto nei lavori.
La invito ad pprofondire l'argomento qui:http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/meglio-l-isolamento-dall-interno-o-dall-esterno
Continui a seguirmi!
ha speso abbastanza soldi così, un po' "a caso", credo che il consiglio migliore che le posso dare è di farsi seguire da un altro tecnico.
Attualmente gli aerogel sono i materiali a minor spessore, ma non li consiglierei per un utilizzo a tutta parete: costano tanto e non sono naturali.
Io eviterei di spendere ancora soldi senza aver fatto tutte le opportune verifiche.
In bocca al lupo!
Volevo solo sapere sul cappotto interno di una casa di montagna in pietra con muri spessi cm30/35 posso fare a meno della barriera a vapore? una volta scelto il materiale o la barriera ci va sempre in ogni caso? grazie
la barriera al vapore non va usata sempre e in ogni caso!
A seconda del materiale che si sceglie e di dove va installato, si progetta anche la presenza o meno di una barriera al vapore.
La invito ad approfondire qui: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/cosa-succede-quando-metti-una-barriera-al-vapore-nel-muro-della-tua-casa
A presto!
Gabbiamo ristrutturato un appartamentino su un piano piloti, abbiamo coibentato a cappotto il piano piloti da sotto con pannelli knauf da 10 cm e riempito i muri perimetrali con perle di polistirolo sempre knauf. Abbiamo inoltre sostituito i serramenti con dei serramenti in pvc.
Ci troviamo ad avere condensa nelle colonne, sia sullo zoccolino che su tutta la colonna principio di muffa negli angoli sopratutto in alto.
Mi hanno proposto dei pannelli di polistirene estruso alta densità da un centimetro con accoppiato del cartongesso da un cm. Secondo lei come posso intervenire.
Grazie per volermi rispondere e consigliarmi.
il suo commento mi era sfuggito!
Quello che evidenzia è un problema di ponte termico: l'insufflaggio ha lasciato, anzi acuito, i ponti termici lungo i pilastri.
Deve per forza procedere ad una verifica termoigrometrica prima di procedere oltre con altri interventi.
Saluti!Laura
Possiedo una mansarda suddivisa in due appartamentini da 60 mq locati.
nonostante abbia realizzato l'isolamento nell'intercapedine dei muri perimetrali con polistirene da 3 cm.,coibentato il tetto con rotoli di polistirene da 3 cm.accoppiato con guaina ardesiata sotto la tegola, coibentato il pavimento con uno strato di isocal da 10 cm.più una guaina fonoassorbente(isolmant),riscontro problemi di condensa nel soffitto e in maniera inferiore anche nelle pareti i locali sono climatizzati con pompe di calore.
oltre ad arieggiare maggiormente come si potrebbe ovviare all'inconveniente ?
Grazie
la condensa si verifica quando coesistono diverse condizioni: percentuale di umidità dell'ambiente, temperatura interna, temperatura superficiale, utilizzo dell'ambiente.
Ogni caso specifico merita una diagnosi specifica: in tal senso, mi è impossibile darle una risposta, perché non ho tutti i parametri di valutazione.
la situazione che descrive non è felice.
L'aerazione prevista per legge è sempre superiore a quella che si fa normalmente in casa.
Se la persona in questione è fuori per la maggior parte della giornata, come per molti succede, è ovvio che non riesca ad aerare i locali a sufficienza.
D'altra parte è anche vero che se cambiasse spesso l'aria, in inverno non riuscirebbe più a riscaldare la stanza, mancando il termosifone (a meno che il condizionatore che Lei indica, non serva anche per riscaldare in inverno).
Secondo me i passi da seguire, dunque, sono i seguenti:
- provvedere ad aumentare e tenere costanti il più possibile le temperature interne della stanza
- garantire le condizioni ottimali di umidità relativa interna
- verificare la presenza di ponti termici e nel caso intervenire a migliorare l'isolamento delle pareti al fine di contenere le dispersioni termiche della stanza.
Saluti Laura
se ho ben capito, il muro che va ad isolare è il muro che separa un ambiente caldo, da un altro ambiente caldo, perciò.... perchè isolarlo?
sono solita non espremere commenti diretti su prodotti e ditte.
La scelta dei diversi materiali deve essere fatta in base all'uso specifico che il cliente o il tecnico che segue e consiglia il cliente decide di fare.
Per essere sicuri che un materiale sia idoneo ed efficace nella risoluzione del problema, l'intervneto va dimensionato e valutato nello specifico.
Cordiali saluti. Laura
alla base di una progettazione energetica ci deve essere la conoscenza precisa dello stato di fatto. L'ipotesi su "modello" degli strati che costituiscono le pareti esistenti può andare bene finchè si lavora nel campo delle "ipotesi", non in quello delle "soluzioni".
Mi spiego meglio.
La progettazione energetica non si fa solo su modelli standard, ma si basa sulle reali condizioni della sua abitazione: posizione geografica, stratigrafie verificate sul posto, misurazione di temperature e umidità, problematiche specifiche dell'immobile, obiettivi energetici (cioè Lei, a che risultato vuole spingersi?), tempo di ritorno del suo investimento economico (quanto spende e quanto questo le rende).
Detto questo, la soluzione dell'Ytong interno è una soluzione, non l'unica possibile ma ritengo sia meglio che Lei esponga i suoi dubbi ai tecnici che La stanno seguendo. Se non si fida del tecnico che La sta seguendo, cambi tecnico
Saluti, Laura.
si tratta di una villa in collina (600 mt slm) di 3 piani (il primo pero è per la metà interrato) molto esposta ed abbastanza ventosa, costruita circa 10 anni fa. Purtroppo l'ingegnere che la progettò non solo non penso' ad isolarla con un cappotto ma non ha pensato neanche a predisporre per il cappotto stesso. Risultato: dovrei rifare tutte la soglie e scardinare anche tutte le grate blindate presenti sulle finestre con un costo, credo, importante.
Per questo motivo, visti gli esorbitanti costi del riscaldamento e visto anche un confort termico scarso, stavo pensando ad un isolamento interno, in considerazione del fatto che non ci sono problemi di metratura interna.
Dopo aver letto il suo articolo però inizio ad avere timore del risultato e, dunque...che fare?
ed inoltre percentualmente quanta differenz c'è tra un cappotto esterno ed uno interno?
rispondo con un po' di ritardo ma c'è una sorpresa. La invito a vedere il video che troverà al seguente link: http://www.lauracoppo.it/la-riqualificazione-energetica/meglio-l-isolamento-dall-interno-o-dall-esterno
Desidererei conoscere il metodo seguito da un professionista [es, Archidetto]nel determinare l'onorario per la progettazione dell'isolamento termico di un appartamento di circa 120 mq.
Grazie
Carlo
sono convinta, partendo dall'esperienza personale, che quando uno ha un problema e vuole davvero risolverlo, si focalizza sulla soluzione.
E' una falsa preoccupazione quella di capire quanto potrà guadagnare (poco o troppo) il consulente.
A maggior ragione credo non possa interessare assolutamente il metodo di determinazione dell'onorario. Se ha un problema di umidità in casa, le interessa risolverlo o si preoccupa di come il professionista farà la parcella?
Quello che le posso dire è che i miei clienti vengono seguiti dalla A alla Z, ed il mio compenso rientra all'interno del budget del cliente.
In buona sostanza lei mi dice cosa vuole ottenere e quanto ha intenzione di destinare a questo intervento, io le dico se la cosa è conveniente, fattibile o meno. Tutto compreso e senza sorprese finali.
Nella maggior parte dei casi, mi preoccupo di "portare" io le ditte specifiche per fare lo specifico lavoro. Questo perché so chi lavora bene (secondo i miei criteri) e chi no, so chi esegue correttamente le operazioni di posa e chi no, con il solo obiettivo di tutelare e soddisfare le aspettative del cliente.
Non so se ho evaso la sua domanda, ma non riesco a darle una risposta diversa.
gli altri condomini non vogliono fare il cappotto esterno. come posso isolare le pareti che fanno condensa? grazie
nel suo caso, se il condominio si rifiuta di eseguire lavori di cappotto sull'intera facciata o anche su porzione di essa, ritengo che la strada da percorrere per Lei sia l'isolamento dall'interno.
Tenga presente che:
- isolare dall'interno ruberà centimetri preziosi alla sua abitazione; - l'isolamento dall'interno non risolve tutti i problemi "in automatico".
Mi spiego meglio.
In diversi articoli ho parlato dell'importanza di annullare l'effetto negativo dei ponti termici che sono: muffa, umidità superficiale cioè condensa nei casi più gravi, intonaci che si scrostano, e così via. http://www.lauracoppo.it/cat-casaclima/il-ponte-termico-per-i-non-addetti-ai-lavori
Nel caso in cui si intervenga dall'interno non è sufficiente "mettere qualcosa per isolare", ma studiare nel dettaglio tutti i nodi strutturali per verificare come "quel qualcosa che si mette" modifica il comportamento delle pareti, lascia problemi irrisolti o, addirittura, ne porta di nuovi.
Sembra impossibile, ma è propiro così che succede.
Le ditte non affrontano mai tutti questi dettagli, perchè per loro l'importante è "vendere qualcosa". Se poi si presentano dei problemi...
Prima di procedere a scegliere un metodo, un materiale e una ditta che esegue un lavoro, è necessario capire bene come procedere per non farsi influenzare da logiche di prezzo o di prodotto, senza la sicurezza e la garanzia di risolvere innanzitutto il suo problema.
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